è il titolo del convegno che si è svolto sabato 30 agosto presso il santuario Madonna della Ghea a Purello di Fossato di Vico. L’evento è stato promosso dalle Acli di Perugia, con le Acli Colf di Perugia e le Acli della Zona dell’eugubino -gualdese e del circolo Ora et Labora. L’incontro è stato un momento di riflessione che ha anticipato la 20° “Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato”. Il sindaco di Fossato di Vico Lorenzo Polidori ha portato il saluto ed una riflessione sul senso della cura della casa comune, Ottavio Anastasi Amministratore Unico di Afor Umbria, non potendo partecipare fisicamente, poichè in missione all’estero, ha mandato un lungo e sentito messaggio di ringraziamento e di una proficua giornata di lavori, la vicesindaca di Gualdo Gramaccia accompagnata dall’assessore Bazzucchi hanno partecipato alla parte finale della giornata. Il titolo che ha dato luogo all’incontro è stato tratto dal testo Biblico di Isaia capitolo 32, versetti 14-18, a presiedere i lavori è stata Marta Ginettelli responsabile provinciale delle Acli Colf di Perugia ed ha visto gli interventi dei relatori: Annina Botta presidente provinciale delle Acli di Perugia che ha parlato della pace e delle sue molteplici sfaccettature e del significato che, lega le Acli alla pace; Claudia Bussotti operatrice del Patronato Acli di Perugia ha incentrato il suo intervento sulle possibilità che i lavoratori hanno per assistere un famigliare anziano e malato, in quanto l'essere umano è parte integrante della creazione; Valter Betti membro della “Compagnia In” insieme a parte del gruppo hanno recitato in vulgare il Cantico delle Creature ricordando come solo l’amore è in grado di suscitare quell’energia vitale che nonostante tutto porta alla gioia e alla lode della vita. E’ seguito l’intervento del Tenente Colonnello dott. Marco Fratoni del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Assisi che ha fatto un lungo excursus sull’operato del Corpo e sul senso di preservare e curare l’ambiente e tutto ciò che lo anima, tenendo desta l’attenzione dei partecipanti, per lunghi minuti. Il momento clou è stato quando i carabinieri del reparto di Biodiversità hanno rimesso in libertà, un allocco, tutti sono stati con il naso all’insù per assistere a questo evento particolare ed emozionante in cui un rapace notturno ha riacquistato la libertà dopo essere stato portato al centro di recupero perché ferito, curato e pronto per il rilascio. “Lo scopo del centro, ha affermato il Ten. Col. Fratoni è quello, di curare e, se possibile, riabilitare, le specie selvatiche autoctone, al fine di una reintroduzione nell’ambiente naturale”. Particolarmente apprezzato dai relatori è stato l’omaggio ricevuto, decisamente insolito, ogni oratore è diventato simbolicamente proprietario di un albero in Africa, America Latina o Asia; una volta accettato il regalo, attraverso una procedura on-line, il beneficiario del dono automaticamente diviene la popolazione locale per la quale è stato acquistato; gli alberi vengono piantati direttamente da contadini locali e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici. Alle parole si è aggiunto un piccolo atto concreto, un vero e proprio seme di speranza. Al termine dell’incontro è seguita la celebrazione eucaristica officiata da don Raniero Menghini con la classica foto ricordo e poi un'agape fraterna al locale circolo Acli.
Via Salvador Allende 21
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