Incontro del circolo Acli Ora et Labora sulla riforma del reddito e della pensione di cittadinanza

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Si è tenuto sabato 23 febbraio alle ore 17,30 presso il circolo Acli di Osteria del Gatto l’incontro informativo sul reddito e la pensione di cittadinanza organizzato dal circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico. A coordinare e moderare gli interventi Stefano De Paolis vicepresidente del circolo coadiuvato dal presidente Sante Pirrami. Ospite l’onorevole del M5S Tiziana Ciprini, membro dell’XI commissione lavoro della Camera e l’avv. Giuseppe Pennino, esperto del Ministero del Lavoro. Ad aprire la serata i saluti istituzionali del sindaco di Fossato di Vico Monia Ferracchiato, che ha ringraziato il circolo Acli per l’attenzione che costantemente riserva alle dinamiche socio-economiche nazionali e del territorio, gli ospiti presenti ed ha poi proposto una panoramica sulla realtà locale che, nonostante la crisi occupazionale data dalla chiusura di diverse aziende, sta provando a risollevarsi. “L’amministrazione - ha spiegato il sindaco - cerca, nonostante le difficoltà, di dare risposte concrete ai cittadini destinando cifre importanti al sociale e mantenendo le tasse basse. Un modo serio per dare dignità ai cittadini che vivono in un territorio che, seppur colpito dalla crisi economica, ha delle grandi potenzialità e può offrire ancora un’ottima qualità della vita”. Il presidente del circolo Sante Pirrami ha spiegato l’importanza di una misura come il reddito di cittadinanza che è fondamentale per ridare fiducia a tanti cittadini ormai scoraggiati, che può fungere da molla psicologica, ma che si spera possa servire soprattutto per accompagnare le persone disoccupate verso nuove opportunità di lavoro. “Il C.A.F. Acli - ha ricordato il presidente - è già attivo col proprio personale per elaborare i modelli ISEE utili per richiedere il reddito e la pensione di cittadinanza e le richieste stanno già arrivando con una certa continuità, segno che la misura era davvero attesa”. L’onorevole Tiziana Ciprini, attraverso delle utili slide, è entrata nei dettagli del provvedimento delineandone gli aspetti salienti, le novità che si stanno apportando nel corso dei passaggi parlamentari e le tempistiche. Al momento il provvedimento, che rientra nel cosiddetto “decretone”, comprendente oltre al reddito di cittadinanza anche la quota 100, è al Senato ed è in attesa di altri passaggi nelle due aule che saranno utili per migliorare tanti aspetti, soprattutto tecnici. A partire dal 6 marzo sarà possibile richiedere il reddito che ha tre obiettivi fondamentali: migliorare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, aumentare l’occupazione e contrastare la povertà e le disuguaglianze. Diversi sono i parametri economici familiari per rientrare nella misura e secondo le stime saranno quasi 5 milioni i cittadini che potrebbero beneficiarne, intorno ai 45 mila in Umbria. I requisiti essenziali sono: essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa, avere un ISEE inferiore a 9.360 euro annui, un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui ed un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie con persone disabili. Si stima che circa 255.000 nuclei familiari con disabili riceveranno il reddito di cittadinanza. Ad esempio una persona che vive da sola avrà diritto a 500 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto, oppure 150 euro di contributo per il mutuo. Il contributo cresce poi in base al numero dei componenti del nucleo familiare secondo delle apposite scale già elaborate e stabilite. Il reddito di cittadinanza può essere richiesto alle poste italiane, sia direttamente all’ufficio postale, o in via telematica o ai Caf. Sarà l’Inps poi che verificherà se si è in possesso dei giusti requisiti. Il Rdc verrà erogato attraverso una comune carta prepagata di Poste italiane. Dopo l’accettazione, il beneficiario verrà contattato dai Centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare. Grande attenzione verrà date alle cosidette norme “antidivano” che faranno si che tutti i percettori di reddito, che siano in grado di lavorare, dovranno attivarsi stipulando un Patto per il lavoro e un Patto per la formazione, il reddito avrà una durata di 18 mesi. Entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km o 100 minuti di viaggio. Se verrà rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km e se anche questa verrà rifiutata, la 3° offerta potrà arrivare da tutta Italia. In ogni caso dopo il 1° anno, anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250km, mentre la 3° potrà arrivare da tutto il territorio nazionale, superati i 18 mesi le offerte potranno arrivare da tutto il territorio nazionale. Per le famiglie con persone con disabilità, le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km. I beneficiari del reddito avranno lo Stato al proprio fianco che li seguirà nel loro percorso. Se il lavoratore è già formato siglerà il Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego o un’Agenzia per il Lavoro, qualora abbia bisogno di un’ulteriore formazione sottoscriverà il Patto per la Formazione con Enti di formazione bilaterale, Enti interprofessionali o Aziende, mentre se per motivi diversi, non è in condizione di lavorare, firmerà il Patto per l’Inclusione Sociale che coinvolgerà sia i servizi sociali che i Centri per l’Impiego. Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione, i beneficiari saranno tenuti a partecipare a progetti utili alla collettività predisposti dai comuni, fino ad 8 ore settimanali. Pesanti le sanzioni per chi non si atterrà alle regole a cui verrà tolto il diritto al reddito. Sarà sanzionato chi: non sottoscrive il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale, non partecipa alle iniziative formative e non presenta una giustificazione, non aderisce ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni, rifiuta la terza offerta congrua, non aggiorna le autorità competenti sulle variazioni del proprio nucleo. Chi fornisce dati falsi rischia invece da 2 a 6 anni di carcere. Importanti incentivi sono previsti per chi assume un percettore di reddito e per aiutare l’autoimprenditorialità. Le imprese ad esempio potranno ottenere un incentivo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già ricevute dal beneficiario. Per quanto concerne la pensione di cittadinanza i requisiti per l’accesso sono i seguenti: ISEE familiare inferiore a 9.360 euro all’anno, un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 30 mila euro ed infine un patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, 8.000 se si è in coppia. “Dopo molti anni - ha sottolineato l’avv. Pennino - lo Stato si riappropria del suo ruolo di mediatore del mercato, si prende in carico il lavoratore formandolo e provando a reinserirlo nel mondo del lavoro. Vengono rimesse in campo politiche attive che, oltre a contrastare la povertà, vogliono aiutare a rendere il lavoratore maggiormente “appetibile” per le imprese. Una vera rivoluzione in cui i centri per l’impiego avranno un ruolo decisivo. Proprio per potenziare questi ultimi, verranno investite delle risorse cospicue anche attraverso l’assunzione, nei prossimi mesi, di migliaia di cosiddetti “navigator”, che avranno il compito fondamentale di guidare i propri assistiti e di aiutarli nel reinserimento nel mercato del lavoro favorendo l’incontro fra domanda ed offerta”.
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