1945-2015 MISSIONE EDUCATIVA: ANCORA OGGI

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Domenica 12 luglio si è tenuta a Sigillo, presso il villaggio turistico Val di Ranco, la XXIV edizione della FestAcli promossa dalle Acli Provinciali di Perugia con la zona eugubino gualdese e il circolo fossatano Ora et Labora. Tema del convegno: I 70 anni dalla fondazione delle Acli. Dopo i saluti e un breve introduzione a cura di Sante Pirrami, presidente del circolo Ora et Labora, la parola è passata, per un breve saluto, al sindaco di Sigillo Coletti e al presidente provinciale Acli Ladis Kumar Antony Xavier, mentre veniva proiettato un video sull’udienza privata papale riservata alle Acli. Paola Vacchina Presidente Nazionale del Patronato Acli e dell’Enaip ha avuto il compito di sintetizzare a grandi linee la storia delle Acli. Storia - Tra il 26 ed il 28 agosto 1944, nel convento di Santa Maria sopra Minerva, prendono vita le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli). Si tratta di una data di nascita ufficiale in quanto la gestazione del movimento risale almeno alla firma del patto di unità sindacale, stipulato il 3 giugno del ‘44 fra le correnti, allora clandestine, cristiana, comunista e socialista, per costituire il Sindacato unitario, cioè la Confederazione generale dei lavoratori italiani (Cgil). I fondatori decidono che i compiti specifici delle Acli devono essere quelli di affermare i princìpi cristiani della vita, negli ordinamenti, nella legislazione, integrando e affiancando l'opera dei Sindacati unitari di categoria per tutto quanto esula dai compiti specifici riservati ai Sindacati stessi.
Promotore delle Acli è Achille Grandi che, è mosso dall'istanza di salvaguardare l'identità dei lavoratori cristiani, quindi il patrimonio ideale del cattolicesimo sociale, all'interno del recentemente costituito sindacato unitario. Achille Grandi è anche il primo presidente delle Acli nazionali. Per i cattolici dell’immediato dopoguerra la risposta "cristiana" ai problemi dei lavoratori è mediana tra capitalismo e socialismo e alternativa ad entrambi, il che porterebbe ad escludere la mediazione dialettica. La dottrina sociale cattolica si basa su tre presupposti di fondo:  Netto rifiuto del capitalismo e di qualsiasi forma di collettivismo.  Impegno nello Stato e nella società in funzione di un bene comune che si basa sulla convivenza delle classi sociali.  Unità politica dei cattolici. Nel 1955 le Acli compiono 10 anni e il decennale viene celebrato il primo maggio, connotando così la festa socialista del lavoro anche in senso cristiano, come testimonia l’udienza accordata da Pio XII ed il suo forte discorso. L'intento delle Acli, apertamente dichiarato, è però di unire, non dividere, restando fedeli ai propri princìpi che Dino Pennazzato riassume nelle tre fedeltà che tuttora ispirano le Acli: Fedeltà alla classe lavoratrice; Fedeltà alla democrazia; Fedeltà alla Chiesa. L'ottavo Congresso nazionale Acli (Bari, 8/10 dicembre 1961) porta alla presidenza Livio Labor che aveva elaborato un’idea di Acli come movimento autonomo privilegiante l'azione sociale.
Sotto la presidenza Labor si sviluppa il settore formativo e viene prefigurato uno scenario di gran riformismo sociale, che dovrebbe coinvolgere DC e Cisl e che ha per obiettivo la diffusione dei metodi democratici in ogni settore della società. Ciò non può che partire da un decentramento del potere centrale in favore delle regioni e da uno sviluppo della scuola, inteso sia come strutture che come possibilità di partecipazione. Negli anni '80/90 sotto la Presidenza Bianchi, le Acli si trovano ad affrontare cambiamenti di notevole rilevanza sia sul piano nazionale sia sullo scenario mondiale: Disfacimento dei regimi comunisti. La crisi del sistema politico italiano (il primato dei partiti entra in crisi ed emergono nuovi soggetti politici e ciò rende necessarie nuove regole del gioco che conducano ad un'alternanza politica serenamente vissuta). La crisi dello stato sociale, cioè di una delle più importanti conquiste delle lotte dei lavoratori. Si sta costituendo una nuova società e si sta formando un nuovo modo di fare politica. Le Acli devono quindi favorire la formazione di una nuova cittadinanza sociale che sappia guardare al futuro riprendendo e sviluppando i grandi temi del passato. Oggi sono cambiati i contesti di un tempo ma, di certo, c’è sempre bisogno dell’impegno sociale e cristiano. Che senso può avere fare le Acli, si domanda Paola Vacchina? La risposta non è scontata alla base di tutto la passione educativa, il bisogno di ritrovare il senso profondo della vita, che si riscopre ogni volta con il radicamento al Vangelo. Poi, ripensare e riflettere sulle tre fedeltà (o la fedeltà) delle Acli che sono, secondo Vacchina, un “nuovo modo” di affrontare le sfide del domani e, allo stesso tempo, un pilastro di unità, un ponte tra il passato e il futuro.
A seguire c’è stato un ricco dibattito che ha permesso di ampliare la riflessione a cui hanno partecipato: dott. Nicola Miriano, già procuratore della Repubblica, S. E. Mons. Ceccobelli vescovo di Gubbio, la dirigente scolastica a riposo Elisa Faraoni, Massimo Ceccarelli dirigente delle Acli Perugine, il prof. Alberto Cecconi, Sante Filippetti dirigente dell’U.S. Acli Perugia, S.E. mons. Pietro Bottaccioli, Vescovo Emerito di Gubbio, l’avv. Ferracchiato Sindaco di Fossato di Vico e la vicesindaco di Costacciaro Patrizia Lupini, e Giovanni Pascucci, noto come Giannetto, che ha voluto ricordare come la sua lunga militanza aclista abbia raggiunto i 57 anni raccontando le fasi salienti della sua vita all’interno delle ACLI.
Quindi è seguita la santa Messa celebrata da Mons. Ceccobelli, Mons. Bottaccioli e don Raniero Menghini, al termine della quale è seguito il pranzo comunitario. Il pomeriggio si è concluso con musica dal vivo e contatto con la natura
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