La testimonianza dei coniugi Chianelli all’incontro Acli di Fossato di Vico

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Una testimonianza toccante, una storia di straordinaria solidarietà, ricordi indelebili raccontati con passione ed un filo di inevitabile commozione. I coniugi Chianelli hanno veramente toccato il cuore dei tanti presenti, domenica 28 aprile presso il circolo Acli di Osteria del Gatto nel comune di Fossato di Vico, in occasione della presentazione del libro: “Il coraggio di chi ha perso”. Ad aprire la giornata i saluti del sindaco di Fossato di Vico Monia Ferracchiato a cui ha fatto seguito l’intervento del prof. Sante Pirrami, moderatore dell’incontro, che ha suggerito diversi spunti di riflessione in merito al libro scritto da Franco Chianelli. Un testo che dimostra l’eccezionale voglia di rinascita dei coniugi Chianelli che, in un momento drammatico come la malattia e la successiva morte del proprio figlio Daniele, hanno saputo rimboccarsi le maniche e trasformare quell’enorme disgrazia in una forza capace di generare il comitato, il residence e tutto quello che negli anni è stato costruito. Una volta toccato il fondo Franco e Luciana sono riemersi con un’energia inimmaginabile, hanno saputo declinare il dolore in amore e solidarietà ed in poco tempo sono diventati padri e madri di una famiglia eccezionale, numerosa, composta da: volontari, operatori, professionisti che, giorno dopo giorno, hanno costruito un’eccellenza di livello nazionale ed internazionale. Franco Chianelli ha sottolineato, nell’apertura del suo intervento, come la sua storia rappresenti idealmente quella di tante famiglie che, in un attimo, come un fulmine a ciel sereno, si ritrovano a combattere per la malattia di un proprio figlio o familiare. La vita viene stravolta, cambiano le priorità, le prospettive, si viene catapultati in pochi secondi in un mondo nuovo. Visite, ospedali, rapporti con i medici, diventano la quotidianità ed in questi momenti di smarrimento avere qualcuno che ti aiuti, ti sostenga, ti dia una mano, è fondamentale. Il residence nasce proprio con questo obiettivo, per dare conforto e rendere il calvario della malattia meno pesante per i degenti ed i familiari. Grazie ad una sana pazzia, ad una testardaggine ereditata probabilmente dal babbo, ricorda Franco, in pochi anni il comitato Chianelli, nato solo dopo tre mesi dalla morte di Daniele, ha saputo attrarre investimenti, è diventato un punto di riferimento a livello internazionale, facendo diventare Perugia stessa un’eccellenza nel settore della cura delle leucemie. Il prof. Martelli è stato il primo al mondo ad effettuare il trapianto di midollo e talvolta gli straordinari risultati ottenuti dall’ospedale perugino passano sottotraccia, forse perché la città ed in generale l’Umbria, sono realtà piccole, magari periferiche, ma comunque degne di essere valorizzate ed apprezzate. Tante figure professionali al’interno del residence aiutano familiari e degenti occupandosi del loro benessere psico-fisico. E’ cresciuta con il sostegno di una miriade di donazioni una struttura veramente a misura del malato. Nel lontano 1986 quando Daniele si è ammalato, ha ricordato Franco Chianelli, i genitori erano soli, spaventati, isolati nell’affrontare il dolore. Ora al residence si respira solidarietà, ci si aiuta, si trova conforto e nel dramma della malattia, i familiari possono essere assistiti e sostenuti. La signora Luciana Chianelli ha esordito spiegando che non sarebbe mai riuscita a scrivere di suo pugno il libro, a ricordare quel dramma. Ha descritto Daniele come un bimbo solare, altruista, generoso, che ha combattuto la malattia con determinazione riuscendo a trasmettere speranza ai suoi genitori in ogni momento. In quei momenti di dolore sembra quasi che siano i bambini a voler proteggere chi gli sta vicino. Il piccolo Daniele è stato ricoverato nel vecchio ospedale di Monteluce in una struttura quasi fatiscente, senza niente che potesse essere di aiuto per un bambino malato e questo era inaccettabile ed è stato uno dei motivi che ha spinto i coniugi Chianelli a pensare ad una struttura accogliente per i malati ed i familiari. Oggi Daniele, ha concluso Luciana, vive in ogni cosa che facciamo, lotta con noi ed è il sostegno più forte per affrontare ogni nostra attività presente e futura. Era presente all’incontro il vicepresidente regionale delle Acli dell’Umbria Ladis Kumar, mentre hanno inviato i loro saluti il Vicepresidente della Giunta regionale Roberto Morroni ed il maresciallo della stazione dei carabinieri di Fossato di Vico Mirko Sollevanti. William Stacchiotti
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